Emozioni
Emozioni
24 novembre 2017 / 31 dicembre 2017 STORICO PALAZZO SERSALE – Cerisano (CS) / Italia
Artista poliedrico, da sempre passa con estrema naturalezza dalla pittura alla scultura, dall’incisione all’acquaforte, dal torchio al collage, lasciandosi attrarre dai materiali più disparati. Non ne esclude a priori nessuno. Li cerca, li scruta, li stringe pensieroso fra le dita, travolto dal contatto in un impercettibile dialogo con loro, per poi inserirli nelle sue tele che così diventano fascinosamente materiche. Fili di canapa o d’acciaio, garze, pigmenti, sabbie e impasti vetrosi accarezzano il disegno sottostante donandogli spessore, quasi a voler annullare il confine fra pittura e scultura. E a volte, guardando le sue sculture, si è costretti a interrogarsi sul materiale di cui sono fatte, tanto è il suo talento nel patinare il bronzo fino a farlo sembrare ceramica.
Una continua ricerca e sperimentazione che lo appassiona e lo diverte come un gioco ogni volta nuovo, ma che è iniziato ben cinquant’anni fa. E se Antoine de Saint Exupéry sosteneva che “tutti gli adulti sono stati prima di tutto bambini (ma solo alcuni se lo ricordano)”, le opere di Nocera mostrano invece come lui non l’abbia dimenticato affatto e continui a mantenere vivo il bambino che è stato. Mentre crea, infatti, riaffiorano nella sua mente ricordi lontani: le fiabe ascoltate davanti al camino mentre fuori pioveva, i vari personaggi che nella sua immaginazione prendevano vita come ombre sui muri, i teatrini visti per le strade di Napoli, le risate e gli schiamazzi della gente tra il fumo delle caldarroste, gli eroi dei miti studiati tra i banchi di scuola, i lunghi viaggi compiuti più tardi alla ricerca di se stesso, gli amori e le passioni, le notizie di cronaca che ogni giorno raccontano un’umanità che ha dimenticato il senso della vita.
Ricordi e sensazioni che egli traduce in tratti decisi, in pennellate gestuali, in colature impietose, in macchie di colore ora tenui ora cupe, in salti esasperati, in corse affannose o leggiadre in cui i suoi personaggi, dipinti o scolpiti, sembrano perennemente impegnati. Le “sue donne”, poi, ora in posa, delicate ed eleganti come muse o dee, ora possenti come alberi sulle cui chiome trovano rifugio piccoli uccellini, appaiono avvolte in un silenzio in grado di suscitare un gran rumore. Urlano, in realtà, l’urgenza del rispetto per la vita. E quando appaiono in estasi, avvolte da un turbinio di farfalle in volo, proclamano il diritto di ogni uomo alla libertà, non ultima quella di sognare. Antonio Nocera, dunque, con la sua arte ci svela le sue “Emozioni”, e lo fa con il preciso intento di destare le nostre.